lunedì 11 maggio 2009

Giù il sipario


Ultima giornata per la maraia. Prestazione peccaminosa, in pieno stile... "tutti a Mi.ma. che a sugàr ghe caldo". Osipiti in casa del Deportivo a loro volta ospiti sul territorio Italiano anche se, per l'occasione, riusciva meglio a loro parlare italiano che a noi giocare a calcio.

Come già gli ultimi risultati lasciavano presagire, la cenerentola del girone non è più l'armata inconcludente dell'andata, mentre la Fortitudo ormai in ferie ha sfilato in quel di Montorio esibendo la più inadeguata delle prestazioni...

Le cose più belle nell'immediato prematch, con un Girla in grande spolvero nei bagni (mai più lavati dal 1951) e un Toki rammaricato ma orgoglioso nel ribadire che "non è più impegnato in una relazione".

A proposito della partita: l'inizio poco promettente ha portato dopo un 20' circa l'inguardabile esterno destro di difesa giallonero ad un infausto retropassaggio corto, in favore dell'accorrente punta casalinga a siglare l'1 a 0. Digerita la figuraccia, la maraia ha provato a ripartire a testa bassa ma senza il minimo risultato degno di nota: attacco poco convinto, centrocampo boccheggiante, difesa al rallenty ad arginare un Deportivo sulle ali dell'entusiasmo, volitivo e atleticamente in grande forma (in vista playoff?). Puntuale giungeva il 2 a 0 dopo l'ennesimo pallone malamente perso a centrocampo, ad innescare le ripartenze Rumene (=per riassumere).

Senza alcun cenno di vita i gialloneri si sono poi resi coprotagonisti (con qualche giusta legnata d'orgoglio) della sceneggiata napoletana dal titolo "Ogni occasione è buona per gettarmi a terra, urlare cose incomprensibili ai più, salvo poi rialzarmi di scatto per andare a minacciare famiglia e parenti acquisiti di chi ha commesso il fallo". Gran finale dell'opera: 3 a 0 e fine primo tempo nel silenzio generale, in un misto di spossatezza, delusione, imbarazzo, senso di inadeguatezza e ritorno al passato quando con meno mezzi e più improvvisazione si faceva più o meno la stessa figura barbina.

Rientro in campo con tante speranze ma non altrettanta convinzione, la musica non cambia e i butei in costante sofferenza. Girandola di cambi a sostituire i più boccheggianti, con parziale inversione d'inerzia; 3 a 1, poi 3 a 2 su rigore ad opera di Brunelli (ormai ex... non solo del Sangio? Comunque iridato). Sul più bello, intraviste le sparenze di un pareggio salva-faccia, la Fortitudo riprendeva a soffrire arginando malamente una sortita avversaria mediante un ingenuo rigore a chiudere match e campionato sul punteggio di 4 a 2.

Per quest'anno si chiudono i battenti.

Seppur centrato l'obiettivo minimo di migliorare la performance della scorsa stagione (poca fadiga), la maraia torna a casa con un bottino magro, probabilmente sotto le aspettative che volevano i butei di Tabacchi almeno oltre la soglia dei 20 punti. Lodevoli i passi avanti in termini di "gruppo e coesione" che però troppo spesso han trovato riscontro più fuori che dentro al rettangolo di giuoco. Apprezzabile il buon inserimento in gruppo dei più tra i nuovi acquisti, seppur con alcuni aspetti ampiamente migliorabili. All'inizio dell'inizio la crescita a livello tattico prima e oltre che tecnico, con immense distese in termini di margini di crescita. Curiosa l'ansia di taluni di accasarsi altrove (in maniera più o meno scherzosa) ben prima della fine dei giochi (in pieno stile Oddo alla Lazio), ma comprensibile dal punto di vista di chi non ha sposato il progetto fin dall'origine e tutto sommato andrebbe a trovare maggiori ""gratificazioni"" in altri lidi; in questi casi (qualora ci fossero), si ringrazia della partecipazione e della compagnia, augurando le migliori soddisfazioni. E' stato piacevole strappare qualche punto alle squadre impegnate nei playoff, così come è stato parecchio divertente banchettare nelle varie taverne nei prematch. Spassose le bevute nelle serate "giuste", quasi quanto i ghiaccetti nelle mutande nei luoghi di perdizione (appuntamento a venerdì 22 per la degna chiusura). Ci si augura che nonostante la mediocrità a livello calcistico, la prossima stagione porti in dote un altro campo all'altezza di via Selenia (o quasi) oltre che qualche altro butel volenteroso (seppur non forte) nell'aggregarsi alla maraia con umiltà e attaccamento all'essere scarsi ma il più delle volte divertiti, "tignosi" ma sportivi, poco atletici ma "tipi" (visto che al Kookai talune discutono con fervore l'autodefinizione "estetici"). Chissà che la stagione calda non riporti alla corte giallonera qualche ex. Se poi oltre al campo e ai giocatori troveremo un'anima pia che deciderà di versare per un'intera stagione ciò che altre squadre danno a un singolo giocatore ogni mese (chiamandolo "rimborso spese") potremo addirittura provare l'ebrezza di avere tutti le borse uguali oltre che una tuta da allenamento nuova. Ambiziosi. Un saluto va agli ormai 10 lettori (10!!!) del blog, che meriterebbero un applauso se non altro per la pazienza nell'affezionarsi alle vicissitudini tipiche di un progetto per molti versi "improvvisato"; il fatto stesso che qualche giocatore/mister avversario si sia sentito di partecipare attraverso questo blog certifica la genuinità dello spirito con cui i nostri hanno vissuto la stagione appena conclusa.

Anyway, il bilancio complessivo (forse per affetto, sicuramente scadendo nell'amarcord) rimane sempre e comunque positivo, seppur con i numerevoli SE e MA che alimentano i rimpianti in tutti gli "arrivederci" che si rispettino.

Rimane una gran bella esperienza (che se non altro, posticiperà il decadimento fisico di chi la vive).

Buona estate.

Iceman

lunedì 4 maggio 2009

Fallito l'assalto al IV posto

La penultima giornata di campionato ha visto l'Atlas ospite in via Selenia, per il saluto dei gialloneri al numerosissimo pubblico casalingo, costantemente in inferiorità numerica rispetto ai supporters ospiti. Chissà quale prato ospiterà i giovani della Fortitudo la prossima sagione...è stato bello finchè è durato, ma come sosteneva l'illustre tifoso della Primavera (a rischio esclusione playoff causa -3 punti persi non ricordo dove...) : "No ve lo meritè mia el campooo!!!".

Passando al match di ieri, si è assistito al decimo pareggio stragionale maturato tra insulti alle mamme e pache da saloon, sedate prima che i padroni di casa sguinzagliassero a dovere il buon Roman, asso nella manica in casi estremi che ieri ha dato solo l'antipasto di quelle che sono le sue doti extracalcistiche. Defezioni a centrocampo e in difesa, hanno indotto Mourinho a piccoli stravolgimenti tattici nella speranza di arginare alla menopeggio il centrocampo avversario, con risultati buoni nel primo tempo, meno nel secondo.

Partenza tranquilla con discreto botta e risposta tra le 2 formazioni. L'Atlas vanta buoni fraseggi dalla metà campo in avanti, accusando più di qualche imbarazzo in difesa. I nostri giostrano sapientemente nelle ripartenze sfruttando l'alto, bello, iridato, ex, ecc ecc ecc Brunelli (pare alle ultime presenze in giallonero) e con il solito Parenti che nell'ultima fase della stagione sta insinuando il dolce-quasi gay-Perina nella corsa al titolo di Mastino di via Selenia.

Un occasione importante per gli ospiti suona la sveglia in casa Fortitudo, che come al solito è rappresentata da sequela di considerazioni filocattoliche ad opera del filosofo contemporaneo Girlanda, alla continua ricerca del senso della vita, del fine ultimo dell'essere e dell'utilità del fuorigioco...zio porco. Nel complesso, la discreta prima frazione del centrocampo giallonero associata al tentativo di manovra avvolgente lungo le fasce portano i butei nello spogliatoio con un giusto 0 a 0 che lascia ben sperare per il proseguo.

La ripresa vede sfumare le già precarie certezze fortitudine. Il centrocampo pascola
amabilmente nella verde erba della Sacra Famiglia, in un misto tra calo fisico e scazzo psicologico, che porta ad un'interdizione nulla, ad una costruzione misera, fino al lancio sistematico scavalcando la terra di nessuno. Nel primo quarto d'ora gli avanti dell'Atlas saltellano felici sulla tre quarti chiedendosi il da farsi, giunti poi alla conclusione che tanto vale provare a verticalizzare, servono regolarmente (e serenamente, pacatamente) le punte, mai davvero pericolose. Fino alla punizione dal limite numero 126 regalata, più che guadagnata. Palla dentro, sospetto fuorigioco di Ferrari che svetta a disturbare un Girlanda non troppo sicuro. Colpa del sole, di Ferrari, o dell'Altissimo stizzito per i numerosi richiami, la palla scivola dai guanti del molte volte salvatore della patria e si deposita in rete. 1 a 0 e il timore di non raddrizzarla.

La girandola di cambi pare rinvigorire una Fortitudo ormai orientata alle patatine del "merda"
fuoriporta. In particolare, il mansueto Roman (a destra nella foto della questura) s'invola sulla fascia, per poi servire al centro in favore di qualcuno che girandola a qualche altro fa si che alla fine il Peri metta dentro il cross che non ti aspetti per il gol che invece ti aspetti, questa volta di testa, ad opera del solito, scontato, quasi noioso bomber Parenti (con un rapporto gol/presenze addirittura al di là del rapporto scopate/giorni vissuti del desaparecidos Battistoni sempre troppo assente tra le fila dei disperati del Taba).

La partita si infiamma con qualche colpo di troppo. Il diplimatico Tomelleri chiede pacatamente all'arbitro il senso di un fallo a sfavore, e viene caldamente invitato alla doccia anticipata. Pochi minuti dopo, il centrale difensivo padrone di casa sfidato dal buon Ferrari con finte e controfinte si appoggia da par suo al ginocchio dello sventurato, riscaldando l'atmosfera in vista del gran finale. Gran finale che giunge puntiale con Roman che massaggia la cervicale di un atlasino e il Peri che si vede preso per il collo da un altro A..sino. Scene da bar, della serie "tutti contro tutti che è stata una settimana infame al lavoro", chiusa con Roman a insaponare Tomelleri in doccia e il 15 avversario a raccogliere saponette anzitempo. E' giuto rendere merito a 2 individui di spicco della formazione ospite, storicamente esempi di sportività e sano agonismo sportivo. In rigoroso ordine alfabetico, Calzolari (un nome, una professione, una tecnica) e Quinzi: ragionevolmente validi se in possesso di palla, i 2 amici divengono particolarmente indigesti a palla lontana o dopo i primi falli; malmostosi e poco gradevoli passano i 90' a sfogare la propria frustrazione repressa contro avversari per la verità poco interessati ai loro sproloqui salvo poi passare all'arbitro (insicuro ma onesto) e nel gran finale agli spettatori sugli spalti, della serie "ti sa gheto da guardarme, gheto problemi?" (apoteosi dell'infantilismo). I tifosi ospiti non vogliono essere da meno insultando il capitano Fortitudino a fine gara (mentre lo stesso parlava con l'arbitro di quanto avvenuto) con un folcloristico "sì sì taca boton che ghe del bòn, la gha el mandolìn" (in programma una serie di 5 incontri serali dal titolo "Elabora la tua sessualità repressa, noi possiamo aiutarti, non fare da solo".


Note a conclusione:

1) Peccato, vincendo con i gentili ospiti cittadini avremmo potuto addirittura ambire ad un posto Champions, sarà per l'anno prossimo, tanto il programma Fortitudo è su piano quinquennale;

2) Buona la prestazione del primo tempo, meno quella del secondo. In generale, come detto qualche mese fa, per quanto scarsi siano gli altri, se gli facciamo provare 126 punizioni dal limite prima o dopo fraccano per forza;

3) Pacca di incoraggiamento (con bestemmia di ritorno) al buon Girla: a noi piaci anche quando molli i palloni in uscita, è questione di affetto!

4) Pacca di incoraggiamento anche al trio sostituito Bassani-Pucci-Bellini: i butei hanno fatto cose buone, cose ottime e cose meno buone. Ci sarà modo di crescere come il resto della maraia, salvo se possibile raggiungere la condizione atletica che consenta ai butei di correre e giocare lucidamente per almeno 3/4 di match come richiesto a ogni centrocampista nel giro della nazionale maggiore;

5) Con Voia o senza voia, grazie a Dio certi match spesso durano fino al 48'. Bravi ai ragazzi che hanno pareggiato un paio di volte (lo scrivo io perchè altrimenti non lo scrive più nessuno e ci rattristiamo). E' giusto ammetterlo, un campionato senza di LORO non sarà la stessa cosa, ma troveremo altri stimoli. Buona seconda.

Iceman